Avere o essere? Consumare o condividere? Gli interrogativi di Erick Fromm, a proposito di una Promessa di benessere alla deriva di disastri ecologici, dal secondo dopoguerra europeo, vengono catapultati nel Museo della Pastorizia, a Castelsaraceno, e introducono l’incontro NaturalMensa-Storie di CambiaMenti Sostenibili, Venerdi 21 Aprile. A strutturare la serata, le testimonianze di vita di Daniele Scalcione e Eliana Viggiani, che operano nel campo dell’agricoltura sociale, bio, della riduzione dei rifiuti e per un turismo responsabile, slow&green.
Dopo gli interventi del sindaco di Castelsaraceno Rocco Rosano, che sottolinea la proiezione ecologica degli interventi amministrativi, Francesca Defelice – presidente della Cooperativa Cosmos – interviene sulla visione che alimenta la progettualità di NaturalMensa, da servizio di refezione scolastica con prodotti bio, a chilometro zero, filiera corta a laboratori di educazione alimentare e incontri informativi di sensibilizzazione alla conoscenza e all’approfondimento di ciò che mangiamo. Della sua provenienza produttiva e distributiva, delle sue etichette nutrizionali. Daniele è uno dei produttori della mensa scolastica, tramite la fornitura del consorzio lucano Conprobio. La Storia di Qualità che NaturalMensa ambisce a scrivere si traccia, dunque, direttamente attraverso la promozione dell’incontro tra il progetto di vita di Daniele e la comunità di Castelsaraceno. Daniele ci parla degli Orti del Conte Adino, la sua attività di produzione agricola che la famiglia porta avanti da generazioni. Dopo anni nel campo della ristorazione, dei turni festivi lontani dagli affetti, Daniele sceglie di radicarsi a quei terreni che diventeranno perimetro di un progetto sperimentale di agricoltura sinergica.
Sceglie di lavorare quei terreni senza ausilii meccanici, risparmiando così petrolio e investimenti in economie che sfruttano risorse fossili fortemente inquinanti per la natura che abitiamo. L’esperienza di Daniele si costruisce non solo attraverso Conprobio e le normative europee che certificano le produzioni biologiche, ma anche con Campo libero, un’associazione che in un appuntamento settimanale al mercato, promuove l’acquisto di prodotti locali, a chilometro zero, genuini, senza la mediazione della Grande Distribuzione, che spesso sceglie per noi, con meccanismi pubblicitari e consumistici, le referenze su cui investire. Agricoltura naturale, economia di relazione, garanzia partecipata sono le concettualità alla base dell’esperienza di Campo libero, la cui garanzia è la fiducia che si instaura tra il produttore e il consumatore. Non solo presidio ambientale del territorio, ma attenzione affinché gli attori della produzione non siano sfruttati. Un’etica del lavoro che investe sulla qualità del prodotto e sulla giusta remunerazione del produttore e di eventuali collaboratori. In questo modo, attraverso la conoscenza degli scenari che sorreggono ciò che mangiamo, abbiamo la responsabilità di sapere e di scegliere cosa acquistare e quali meccanismi sociali alimentare. Prima della premiazione dei partecipanti al contest fotografico “Una Storia di Qualità a Tavola” con un cesto di prodotti offerti da Conprobio, che calerà il sipario sull’incontro, la preziosa testimonianza di Eliana Viggiani, una narrazione che parte dagli eventi organizzati con lo IED alle fattorie in Australia, per approdare a Matera, con Casa Netural e il B&B L’Albero di Eliana.
Da un senso di insoddisfazione a una scelta radicale di vita, che ritrova la sua vocazione appagante in ciò che si compie. Una produzione che emargina le componenti materiali e apparenti, per mettere al centro la riduzione dei rifiuti e le relazioni umane che si fondano sul dono e la condivisione dei propri talenti. Da un iniziale salto nel vuoto, che si scontra con le aspettative e la routine sociali, Eliana attraverso il suo percorso svolto a diversissime latitudini, ci racconta dei suoi programmi di riduzione dei rifiuti, delle cene a zero rifiuti, delle colazioni preparate ai suoi ospiti con materie prime acquistate direttamente dai produttori materani.
Vite che incitano alla consapevolezza delle nostre azioni, a una cultura dell’autenticità che trova nel principio di originalità e nella responsabilità elementi potenzialmente rivoluzionari rispetto al conformismo in cui ci ritroviamo immersi. Le note finali di questo prezioso incontro, si agganciano alla necessità di un’educazione sentimentale delle nostre vite, del rispetto per la diversità, che acquista senso in un rinnovato valore del denaro. Attraverso la lentezza dei processi con cui ci approcciamo agli altri, promuoviamo senza accorgecene anche una cultura della pace che nello scambio di competenze, informazioni, punti di vista non compra gli individui, ma ne valorizza le storie, i progetti, contribuendo a non snaturare la sua ricchezza, radicata a ciò che siamo e non a ciò che abbiamo o esibiamo.
Naturalmensa cresce attraverso queste e altre storie di qualità e di meriti che il successo dei riflettori spesso non incorona. Il progetto cresce attraverso l’allargamento degli attori che partecipano a questi processi di CambiaMenti. Dalle istituzioni che promuovo atti di indirizzi orientati all’ecosostenibilità delle realtà territoriali, alle famiglie, alle scuole e alle cooperative sociali che promuovono il benessere a tutto tondo delle comunità. Ai partner che dall’esterno di queste comunità, apprezzando la bellezza di NaturalMensa, forniranno il loro apporto competente e appassionato nei prossimi mesi…
Giusi Giovinazzo