Valeria Quartarone ha 25 anni ed ha da poco conseguito il titolo di laurea in Economia Aziendale presso l’Università degli Studi della Basilicata.
E’ una persona molto poliedrica e curiosa, sempre pronta a scoprire ed approfondire cose nuove, soprattutto quando si tratta di tematiche che vertono su trattazioni culinarie ed inerenti la ricerca del benessere psico-fisico della persona e della comunità.
Proprio in virtù di quanto appena scritto, crescendo nel corso del tempo, ha imparato a diventare una consumatrice sempre più attenta ed esigente nelle scelte di acquisto dei beni alimentari, cercando di preferire in maniera sempre maggiore cibi ed alimenti salubri, locali e biologici, e di conseguenza, “incontaminati”.
Valeria si è anche impegnata nel ridurre l’utilizzo di alimenti industriali ricchi di pesticidi , OGM e sostanze che a lungo andare diventano tossiche per il nostro organismo.
Valeria ha approfondito gli studi della realtà di NaturalMensa anche in ambito accademico e, a tal proposito, dichiara: “Una scelta in primis personale, ma anche etica ed ambientale. Questa primordiale motivazione mi ha indotto a voler approfondire la tematica anche sotto altri aspetti e punti di vista , come quello della refezione scolastica sostenibile, focalizzando l’attenzione su quanto è stato fatto e quanto ancora si può fare nel contesto locale lucano; proprio da qui è nata la collaborazione con il “Progetto Naturalmensa”, che grazie all’importante contributo pervenutomi dagli stessi rappresentanti e coordinatori, mi ha dato modo di esaminare concretamente tutti i meccanismi che concorrono per offrire un servizio mensa biologico che rientra a livello nazionale in parametri di eccellenza”.
Come sei venuta a conoscenza del progetto “Naturalmensa”?
“Imbattendomi in vari motori di ricerca e social network, stavo cercando appositamente degli articoli e documentazioni inerenti la refezione scolastica sostenibile in Basilicata, quando su facebook mi appare un post dell’assessore delle politiche agricole della Regione Basilicata (Luca Braia) in cui venivano encomiate le best practices di mensa biologica promosse per l’appunto da Naturalmensa. Cosi ho iniziato ad imbattermi in ricerche più approfondite su questo progetto , visionando sito web, pagina facebook, articoli editoriali etc, e capendone il potenziale non ho esitato a prender contatti con la coordinatrice Francesca De Felice.”
Cosa ti ha colpito del progetto tanto da sceglierlo come tematica in ambito accademico?
“La prima cosa che mi ha particolarmente catturata è stato senz’altro il prestigioso riconoscimento di “mensa biologica di eccellenza” conferito dal Mipaaf, su scala nazionale. Poter prendere come esempio di mensa virtuosa l’unica mensa presente su territorio lucano ad aver ottenuto questo grande traguardo, è sicuramente significativo, ed oltretutto un emblematico esempio pratico che attraverso un percorso congiunto e sinergico tra la comunità , le istituzioni e le imprese appaltanti, anche le piccole realtà possono ottenere risultati strabilianti di valenza comunitaria.
Esclusività , comunicazione “digitale” e trasparenza del progetto Naturalmensa , sono stati i parametri che ho dapprima valutato nella scelta del mio caso studio inerente ai sistemi di refezione scolastica sostenibile. Nell’epoca attuale gioca un ruolo determinante, a mio parere, sapersi distinguere ottimizzando il proprio valore aggiunto e la propria mission; non è più sufficiente solo attuare un progetto, bisogna innanzitutto saperlo “trasmettere” con tutti i mezzi che si hanno a disposizione, come in questo caso i mezzi di comunicazione rappresentati da social network e pagine web, che ampliano in maniera significativa il bacino di utenti potenziali che possono venire a conoscenza delle finalità e delle attività svolte dalla cooperativa sociale castellanese . Le buone iniziative e modus vivendi meritano di essere condivise ed apprezzate coinvolgendo sempre più persone.”
Qual’è stata la finalità del tuo studio ?
“L’obiettivo principale del mio studio ha abbracciato diversi aspetti che sulla sfera economico-organizzativa impattano sul mondo del biologico alimentare nel settore della refezione scolastica sostenibile, un canale distributivo alternativo con un potenziale ancora non del tutto espresso . E’ stato illuminante a tal proposito, analizzare in maniera approfondita i trend di mercato degli ultimi anni del catering pubblico e scolastico italiano, constatando che esso rappresenta un volano per tutta la nazione per poter veicolare prodotti biologici di elevati standard qualitativi.
E’ emerso infatti, che il sostegno attivo degli enti istituzionali che hanno promosso regolamentazioni comunitarie, nazionali e regionali inerenti l’utilizzo di prodotti biologici, abbia indubbiamente supportato il decollo esponenziale del numero di mense bio presenti sul territorio italiano. Ma oltre al sostegno istituzionale , diventa altresì necessaria una compartecipazione attiva da parte dei promotori del servizio di refezione scolastica, che devono recepire la risposta proveniente dal mondo biologico in maniera esaustiva e degna di nota, attraverso la stesura di un buon capitolato di appalto, uno strumento “forte” se gestito con competenza e se indirizzato verso il perseguimento di un servizio complessivamente sostenibile e qualitativamente differente.
Dall’ambito tecnico, teorico e nazionale, si è infine spostata l’attenzione sulla parte più “sperimentale” del mio lavoro di tesi, per comprendere dal punto di vista pratico e concreto cosa si cela dietro la filosofia aziendale e la mission di un progetto che caratterizza un capitolato d’appalto incentrato sulla prospettiva di uno sviluppo locale promuovendo principi di sostenibilità alimentare, ambientale e culturale. Il caso studio Naturalmensa mi ha permesso tutto questo.”
Secondo il tuo parere, perché il progetto NaturalMensa dovrebbe essere un modello per altre realtà ?
“Naturalmensa mi comunica ambizione, originalità, cambiamento, cooperazione, confronto, professionalità, passione.. La qualità viene considerata in tutte le sue sfaccettatura e questo è un dato che emerge lampante anche dall’esterno. Si intuisce l’accurata scelta dei fornitori, delle materie prime, della redazione dei menù alimentari , della comunicazione con l’interno e con l’esterno, della piena inclusione di genitori e bambini in un percorso di educazione alimentare che accantona i metodi di insegnamento dottrinari e teorici, per lasciare ampio spazio alla sperimentazione, alla tangibilità , ai sensi e alle emozioni con approccio ludico ricreativo. Naturalmensa trasmette l’idea di “crescere insieme”, e lo fa attuando costantemente partnership,iniziative e sinergie di sviluppo in partecipazione con altre realtà imprenditoriali, presenti sul territorio locale.
Sulle orme di questa realtà presente in terra lucana, fonte di stimolo e di grande ispirazione, si potrebbe auspicare che vengano incrementati progetti di sostenibilità simili a questo, affinché emerga il notevole potenziale del sistema agroalimentare lucano, ricco di tradizione e prodotti alimentari qualitativamente elevati, sani e genuini. Le nostre generazioni future hanno bisogno di più salubrità e meno chimica, di esempi come questo che non rimangano confinati a delle eccezioni, ma che diventino a lungo andare una buona regola.”
Si ringrazia Valeria per l’immensa gentilezza e disponibilità.
Guido Tortorelli per NaturalMensa
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